giovedì 18 novembre 2010

AD UN SOFFIO DAL SOGNO

In un suo celebre aforisma, lo scrittore Paulo Coelho afferma:
"In ogni istante della nostra vita siamo con un piede nella favola e l'altro nell'abisso".
Questa frase rispecchia l'essenza stessa di Nevruz: la capacità di sfruttare il suo genio artistico per mantenersi in equilibrio tra il trionfo e la tragedia, in una sospensione che ci cattura, ci rapisce, ci affascina. Dopo uno straordinario percorso durato 12 puntate, caratterizzato da questa fusione mirabile tra disastro e apoteosi, Nevruz è lì, in finale, a un passo dalla meta, ad un soffio dal sogno. Un percorso in cui c'è stato tutto e il contrario di tutto, le cui vette sono state: l'interpretazione sofferta e vibrante di "Pugni chiusi", la distruzione irriverente e geniale di "Noi ragazzi di oggi", la rivisitazione di brani che era impensabile ascoltare in prima serata come "Gioia e rivoluzione", "Pigro" o "Cosa sono le nuvole", il duetto fantastico con Morgan, fino all'inedito "Tra l'amore e il male", brano valorizzato dalla sua incisiva e trascinante carica artistica. Ma ciò che ha reso ancora più coinvolgente ogni apparizione di Nevruz su quel palco è stata la profondità del suo sguardo: quelli sono gli occhi di chi ha sofferto, ha lottato, ha fatto a pugni con la vita pur di realizzare il proprio sogno. 




Comunque andrà a finire martedì prossimo sarà un successo: Nevruz ha già vinto perchè di veri artisti come lui ce ne sono pochissimi in giro; Nevruz ha già vinto perchè ha scosso dal torpore la nostra scena musicale, proponendo e rivisitando brani che pochi conoscono, contribuendo anche ad un arricchimento culturale; Nevruz ha già vinto perchè, qualunque sia il responso di martedì, quel sogno per cui ha tanto combattuto, quel sogno che sembra ad un soffio, cioè vivere di musica, in realtà lo ha già realizzato...il futuro è suo.
Ivan Corrado

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